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Una multa salata

Solitamente, un infrazione del Codice della Strada porta all’obbligo di pagare una sanzione amministrativa, specialmente nel caso di un passaggio con il semaforo rosso, come previsto dall’articolo che tratta la violazione della segnaletica, l’art. 146. Detto questo, la multa in cui un guidatore che passa con il semaforo rosso può variare da 163 euro fino a 650, ma a seguito di ulteriori circostanze che aggravano l’infrazione può aumentare ulteriormente l’importo da pagare, ad esempio: in caso l’infrazione venga commessa nella fascia oraria compresa tra 22:00 e le 7:00, la sanzione può aumentare fino a 1/3 della quota. Il motivo di questa variabile (regolata dall’articolo 193) è dovuto al fatto che di notte, e nella prima mattina, la visibilità è ridotta, dovendo di conseguenza aumentare i livelli di di prudenza e attenzione al volante.

La violazione può essere constatata immediatamente dai vigili urbani, che assistono alla violazione delle norme stradali sul semaforo, altrimenti è anche possibile che l’automobilista venga fotografato insieme alla targa del suo veicolo nel momento dell’infrazione da una delle telecamere stradali. In entrambi i casi, la multa verrà spedita al trasgressore entro 90 giorni.

Si tratta di un termine inderogabile, questo significa che in qualunque caso la multa non venga notificata entro 90 giorni dal momento della trasgressione, la contravvenzione cade diventato nulla. Ovviamente oltre alla sanzione economica, la legge prevede anche la decurtazione di 6 punti della patente.uando si rischia la sospensione della patente

La multa è soltanto una delle conseguenze che rischia chi passa con il semaforo rosso. Gli articoli del Codice della Strada e in particolare il 146 comma 3 bis, prevedono anche una sanzione accessoria che si applica in caso di recidiva nel biennio.

Il soggetto che viene beccato dagli agenti o dall’occhio elettronico della telecamera a passare col rosso per più di due volte in un anno, rischia anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.

Quando l’infrazione viene contestata dagli agenti addetti al controllo del traffico, è previsto il ritiro immediato della patente. L’automobilista riceve anche un permesso provvisorio per spostare il veicolo. Il verbale della contravvenzione verrà quindi inviato al Prefetto entro 15 giorni.

L’ordinanza di sospensione della patente viene decisa ed emanata dal Prefetto del luogo di residenza del trasgressore e poi viene comunicato alla Motorizzazione Civile. Il Prefetto stabilisce anche la durata del provvedimento, tenuto conto di tutte le circostanze.

Al termine del periodo stabilito per la sospensione, la restituzione della patente non è automatica: il conducente dovrà presentare una domanda in carta semplice. La patente sarà quindi restituita al legittimo proprietario dopo questa comunicazione per mezzo della polizia stradale.

Quando si rischia la revoca della patente

Passare col semaforo rosso può comportare anche la revoca della patente, che è uno dei provvedimenti più gravi previsti dal Codice della Strada. Chi subisce la revoca della patente non è più titolare di un titolo valido per la guida e non può riaverla, se non dopo aver atteso 2 anni.

I guidatori che violano il divieto di passare col rosso per almeno 3 volte l’anno possono anche andare incontro alla revoca della patente. Questa decisione è stata presa dal Consiglio di Stato che ha confermato la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale, il quale è stato interpellato a sua volta per l’impugnazione di una decisione di revoca del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il giudice in questa occasione ha ritenuto che non vi fossero i requisiti minimi di idoneità alla guida e quindi il conducente ha dovuto sottoporsi di nuovo a visita medica e a tutti gli esami per ottenere una nuova patente.

Questa sentenza rappresenta quindi un ulteriore monito al rispetto delle regole per tutti gli automobilisti recidivi, che davanti al semaforo rosso devono fare molta attenzione a non ripetere la stessa violazione, soprattutto in tempi così ravvicinati.

Cosa fare in caso di sospensione o revoca della patente

Il provvedimento di sospensione della patente deciso dal Prefetto può essere impugnato davanti al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica. Il ricorso va depositato nella cancelleria del giudice o inviato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. In alternativa può essere trasmesso online attraverso il Portale del Giudice di Pace.

Il ricorso ha un costo di 41€ e la decisione può essere di conferma del provvedimento o di annullamento totale o parziale della sanzione.