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Polizze casa anti calamità, in Italia solo il 2% è assicurato

Le recenti alluvioni che hanno colpito il nostro paese hanno riportato di attualità il problema delle polizze assicurative contro le calamità naturali, che in Italia sono praticamente sconosciute, se si pensa che appena il 2% delle abitazioni gode di copertura contro questi eventi.

Le alluvioni che hanno interessato Genova, Parma e Carrara, hanno ancora una volta portato all’attenzione dell’opinione pubblica il problema delle calamità naturali nel nostro paese, rese ancora più probabili da una gestione dissennata del territorio e dalla mancanza delle misure atte a quel risanamento idrogeologico di cui pure si proclama da tempo la necessità. Un problema reso ancora più acuto dal fatto che in Italia sembra proprio che a nessuno, o quasi, interessi assicurare la propria abitazione contro i disastri naturali. Un dato reso del tutto evidente dalle statistiche, in base alle quali meno del 2% degli immobili presenti sul territorio nazionale sarebbe assicurato con polizze anti calamità. Il tutto reso ancora più stridente dal fatto che non mancano proposte interessanti da parte delle compagnie, con polizze specifiche o estensioni delle comuni “multirischi” relative alla casa. Al riguardo andrebbe peraltro precisato come se l’offerta risulta del tutto adeguata soprattutto per quel che riguarda la copertura contro i danni sismici, quella relativa alle alluvioni è praticamente inesistente, soprattutto a causa dei costi proibitivi che comporta.

Tra i motivi che spingono i cittadini a non prendere in considerazione l’ipotesi di una assicurazione contro le calamità naturali, il primo è proprio quello relativo ai costi. In base ad una indagine condotta dal Sole 24 Ore, per una casa di circa 100 metri quadrati, il premio destinato alla compagnia può andare da 100 euro all’anno ai 250 necessari nel Meridione. Naturalmente il prezzo finale dipende dalla zona in cui è situato l’immobile da assicurare, con punte relative alle zone sismiche. Il prezzo finale può dipendere da fattori come l’età dello stabile, le caratteristiche costruttive delle strutture portanti, il numero di piani e, appunto, il grado di rischiosità della zona di residenza.
Per quanto concerne invece le alluvioni, va ricordato come le polizze siano abbastanza rare e che tra le poche esistenti, quasi nessuna si spinga a coprire i danni causati dalle inondazioni. In questo caso la forbice dei prezzi è molto più ampia e può andare da un minimo di 100 euro ad un massimo di 400 all’anno, ancora una volta in base alla zona in cui è situata l’abitazione.
Proprio i costi rivelano un paradosso: dove essi sono bassi il rischio è praticamente inesistente e tale da rendere inutile la stipula di una polizza, mentre dove converrebbe farlo a sconsigliarlo è proprio il prezzo che questa scelta comporterebbe. Al riguardo va però ricordato come i costi elevatissimi per le casse statali derivanti dalle calamità abbia spinto il governo a prendere in considerazione l’obbligatorietà delle polizze contro le calamità naturali, una idea che ha visto naturalmente sollevarsi voci pro e contro. A favore si è espressa ad esempio l’economista Donatella Porrini, secondo la quale le polizze su base volontaria non hanno alcuna possibilità di affermarsi. Il favore della Porrini deriverebbe anche da una considerazione non priva di fondamento, ovvero la necessità di adeguare le abitazioni alle norme antisismiche al fine di poter accedere ad una polizza.

Fonte: infoassicurazionisulweb.it