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LEcobonus, un contributo che per le due ruote può arrivare fino al 30% del prezzo di listino e fino a un importo massimo di 3.000 euro. Per usufruire dell’agevolazione si deve rottamare una moto con classe di emissione fino alla Euro 2 e acquistare un modello con potenza massima di 15 cavalli (11 kW) appartenente alle categorie “L1e” (veicoli che hanno cilindrata inferiore ai 50 centimetri cubici) e “L3e” (mezzi la cui cilindrata supera i 50 centimetri cubici). L’Ecobonus per le moto viene concesso ai motociclisti solo per il 2019 e fino a esaurimento delle risorse disponibili di 10 milioni di euro.

Incentivo Econobonus per moto elettriche per il prossimo anno

Attualmente nulla è previsto per il prossimo anno. Dall’agevolazione di quest’anno restano fuori non solo le biciclette elettriche, ma anche gli altri veicoli della categoria “Le”, quali i tricicli e i quadricicli. Gli unici mezzi che usufruiranno dei contributi anche per il 2020 (e il 2021), come riportato nella news “Ecotassa sull’auto? Si, ma solo dopo il primo di marzo”, sono le auto con emissioni di CO2 inferiori ai 70 grammi per chilometro.

Ricordiamo che la Legge di Bilancio ha previsto, sempre dal primo di marzo, la detrazione Irpef per l’acquisto e l’installazione delle colonnine di ricarica di potenza addizionale fino a 7 kW per i veicoli elettrici. Il vantaggio fiscale, che potrà essere ottenuto anche dai condomini, sarà pari al 50% del costo sostenuto (per un massimo di 3.000 euro) e dovrà essere ripartito in 10 quote annuali, salvo sostenere la spesa per l’acquisto della colonnina con bonifico bancario o postale.

Il mercato europeo delle moto elettriche è passato da 4.121 veicoli del 2017 a 7.478 esemplari immatricolati del 2018 (oltre l’80% in più); per i ciclomotori si parla invece di una cifra nettamente più alta, 39.701 unità (+ 46,9% sull’anno precedente). L’Italia si piazza al quarto posto per le vendite di due ruote a zero emissioni, preceduta da Francia, Paesi Bassi e Spagna. Diversi sono i fattori che ancora frenano l’acquisto dei motoveicoli elettrici sul territorio nazionale: i più importanti riguardano ancora l’autonomia ridotta delle batterie e la mancanza in molte città di infrastrutture di ricarica adeguate.